Recentemente, Robinhood, una nota società di brokeraggio, ha ampliato i suoi servizi includendo il trading di criptovalute per i clienti idonei dell’Unione Europea, a partire dal 7 dicembre. Il servizio offre opzioni di trading per oltre 25 criptovalute. L’ingresso nel mercato europeo delle criptovalute avviene poco dopo che Robinhood ha lanciato la sua applicazione di trading azionario nel Regno Unito.
Oliver McIntosh, senior product communications manager di Robinhood, ha parlato dell’attenzione strategica della società per le criptovalute e dei suoi piani di espansione in Europa. Ha sottolineato come l’UE sia un luogo strategico per la crescita internazionale di Robinhood, elogiando l’innovativa Market in Crypto-Assets Regulation (MiCA) dell’UE per la creazione di un quadro completo per gli asset crittografici.
Per quanto riguarda l’ulteriore espansione nell’UE, McIntosh ha dichiarato:
“Robinhood si impegna a rendere la finanza accessibile a tutti. L’introduzione del nostro servizio di custodia di criptovalute nell’UE segna un significativo progresso in questa missione. La nostra attenzione attuale è rivolta al lancio di Robinhood Crypto nell’Unione Europea, e al momento non abbiamo ulteriori aggiornamenti da condividere.”
Oliver McIntosh
La nuova applicazione di criptovalute di Robinhood si distingue per l’assenza di commissioni di trading e per l’offerta di un vantaggio unico: i clienti ricevono una parte del loro volume di trading mensile in Bitcoin. La piattaforma privilegia la trasparenza, consentendo agli utenti di visualizzare lo spread e gli sconti che la società riceve dagli ordini di vendita e di negoziazione.
McIntosh ha osservato che la piattaforma di criptovalute di Robinhood ha stabilito rapporti con varie sedi di negoziazione di criptovalute, il che li aiuta ad assicurarsi prezzi competitivi grazie agli sconti variabili sul volume da parte di queste sedi.
Questa espansione nel mercato europeo è stata annunciata per la prima volta a novembre da Robinhood e segue la sospensione dei suoi servizi di trading di criptovalute negli Stati Uniti a giugno, una decisione influenzata dall’aumento del controllo normativo e dai problemi legali incontrati da altre società di criptovalute.
